Ancora una volta ritorniamo ai primi passi del nostro progetto, per capire da dove nasce la nostra cucina. Un giorno dell’estate del 2014, le 5 donne che inizialmente coltivavano il nostro primo orto, si sono date una sfida: portare il giorno seguente un pane fatto in casa da condividere.
Gli stessi semplici ingredienti (acqua, farina, olio) hanno preso forme e sapori molto differenti: i 5 pani infatti erano l’esempio di quanta ricchezza potessero portare in tavola culture ed esperienze così diverse. Con del semplice pane avevamo portato in tavola piccoli assaggi di Italia, Marocco e Bangladesh.
Quando poi nel 2015 abbiamo iniziato a costruire i nostri menu, abbiamo voluto preservare questa ricchezza, dandole valore proprio perché si tratta di una cucina “includente”. Una cucina senza carne è in grado di mettere a tavola tutto il mondo: cereali, legumi, verdure sono parte delle tradizioni di tutte le culture.
Da qui hanno preso forma le nostre ricette. Proposte tipicamente locali (lasagne, erbazzone, insalate di riso, sbrisolona…), sono state affiancate da piatti con origini più lontane (dahl, taboulè, ma anche crumble e crepes...), e poi, senza quasi volerlo sono nate proposte decisamente nuove, miscuglio nuovo di ingredienti, spezie e tradizioni.
Le tante donne (più di 20) che negli anni hanno animato il nostro laboratorio di cucina a Mottella, hanno contribuito a costruire quello che ad oggi è il nostro menu, dando un senso più profondo a quella che sembra una scelta vegetariana tout court.
Senza soffermarci troppo sulle motivazioni di ognuno, è però ormai certo che un cambiamento di abitudini alimentari orientato alla diminuzione di consumo di carne, porterà effetti positivi sia al nostro corpo sia soprattutto al nostro pianeta.
Ecco quindi che sentirsi bene, facendo e facendosi del bene si intreccia nuovamente in un circolo virtuoso che potete ritrovare ogni volta nelle confezioni pronte al nostro banco mercato o nei piatti serviti ai nostri catering.